PAROLA DELLA SETTIMANA
Con la Domenica delle Palme inizia la settimana santa, momento centrale di tutto l'anno liturgico. Matteo ci offre una rilettura degli eventi alla luce della risurrezione. Il racconto si apre con il tradimentro di Giuda, che vende il suo maestro per trenta denari. Giuda è stato uno degli amici intimi di Gesù, però non lo ha conosciuto davvero. Segue il racconto della Cena pasquale, dove Gesù istituisce l'Eucaristia. Nei segni del pane e del vino è significata la sua vita donata. Gesù la celebra con la sua comunità, che è fatta di discepoli peccatori. Ricordiamo il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro. Tutti gli altri, ad eccezione di Giovanni fuggiranno nell'ora della prova. Il calice è sangue versato per la remissione dei peccati, a cominciare da quelli dei Dodici. Gesù sa che la sua ora sta per compiersi e va al Getsemani a pregare e sente paura e angoscia. Pregando il Padre, Egli trova la forza di donarsi; sceglie di amare fino in fondo. Proprio in quella morte ormai prossima si sarebbe svelato il Figlio del Padre come Giudice alla destra di Dio nella gloria. Gesù poi viene percosso e umiliato, abbandonato dai discepoli. Pilato coglie l'innocenza di Gesù, però per evitare sommosse del popolo, lo fa consegnare alla morte lavandosene le mani. Gesù viene flagellato e condotto sul Golgota, dove viene crocifisso tra due malfattori. Gesù poteva scendere dalla croce e dimostrare così la sua onnipotenza divina, ma sceglie di sacrificarsi per salvare noi. Un centurione romano, sotto la croce, si rende conto che Gesù era veramente il Figlio di Dio. Quella morte comincia ormai a manifestarsi come risurrezione, come vita, finchè il terzo giorno si manifesterà in pienezza il grande mistero della Pasqua di Risurrezione di Gesù.
|