PAROLA DELLA SETTIMANA
«Grazie, Signore, perché io non sono come gli altri uomini, che sono peccatori, io invece...». Questa è la preghiera del fariseo, che non vede i propri difetti, le proprie colpe e i propri peccati, ma si sente perfetto, perché osserva le leggi e i rituali. Gli manca solo di mettere il cuore in quello che fa. Egli non ama e non vede quante cose belle e buone potrebbe fare, se amasse Dio e i fratelli. Inoltre aggiunge la colpa di essere un denigratore degli altri. Il pubblicano, invece, si china davanti a Dio e si batte il petto, perché vede le proprie colpe e i propri difetti. Di queste chiede perdono a Dio. Gesù dice che questo torna a casa giustificato e l'altro no. Esaminiamoci anche noi per accorgerci se siamo come il fariseo o come il pubblicano. E' bene imparare a fare l'esame della propria coscienza e non di quella degli altri, chiedendo sinceramente perdono al Signore dei propri peccati ed accostandoci frequentemente al Sacramento della Confessione, che può darci, se siamo veramente pentiti, il perdono di Dio.
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