PAROLA DELLA SETTIMANA
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare. Il suo viso cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida come la neve. Due personaggi parlavano con Lui ed erano Mosè ed Elia. Gli apostoli, appesantiti dal sonno si svegliarono e videro la Sua gloria e i personaggi che parlavano con Lui. Pietro disse: «È bello per noi essere qui! Facciamo tre capanne, una per Te, una per Mosè e una per Elia». Poi venne una nube che li coprì con la sua ombra e li impaurì. Una voce dalla nube disse: «Questo è il Figlio mio, l'amato, ascoltatelo!». Terminata questa frase videro Gesù solo. In quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto e udito. Questo avvenimento sarà presente ai discepoli quando vedranno Gesù arrestato, torturato e crocifisso per ricordare loro quale gloria li aspetta se rimangono fedeli alla sequela di Gesù. La fede è un dono che abbiamo ricevuto col Battesimo, ma questa deve crescere, deve maturare. Per far questo deve essere messa in discussione, essere approfondita, ripensata, accolta. Vi possono essere momenti di buio, di dubbio o di peccato. Per seguire Cristo occorre rinnegare se stessi e accogliere la propria croce, come Gesù ha detto. La strada è spesso in salita. Dobbiamo ricordarcelo quando vogliamo trasmettere la nostra fede. A volte possiamo avere dei momenti di luce che ci aiutano a superare i momenti più duri e difficili. Sappiamo che la vita del fedele è impegnativa, ma ci porterà ad appagare ogni speranza.
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